DESIGN|OPERA ADI DESIGN INDEX 2013

DESIGN|OPERA ADI DESIGN INDEX 2013

progetto e realizzazione di N!03 [ennezerotre] in collaborazione con ADI
a cura di Fabia Molteni, Cinzia Rizzo, Franco Rolle

dal 2|10|2013 al 3|11|2013
inaugurazione 1|10|2013 ore 18

Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 20121 – Milano

Orari di apertura degli spazi espositivi
Martedì – Domenica 10.30 – 20.30
Giovedì 10.30 – 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre.
Lunedì chiuso.

DESIGN|OPERA

E’ sera quando Flora Tosca canta l’aria Vissi d’arte, un brano intimo, una parentesi riflessiva che si apre nel movimentato scorrere degli eventi del dramma di Puccini ed è in un paesaggio serale, illuminato solo dalle luci fredde e lunari di dieci videoproiettori, che viene ambientata Design|Opera, più che una mostra di design un’aria, un movimento ispirato al mutevole fluire della vita.

Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.

Design|Opera non propone immagini chiuse ma relazioni aperte che cambiano e, cambiando, modificano la nostra percezione del mondo sensibile e il rapporto che instauriamo con le forme.
In un unico ambiente gli oggetti selezionati nell’Adi Index 2013 si connettono tra loro e con il pubblico attraverso un percorso narrativo che utilizza gli elementi della multimedialità come catalizzatori incaricati di contaminare e rimescolare la materia. La musica, il ritmo, la variabilità della luce, la cadenza concessa alla visione, la sovrapposizione di forme astratte e particellari creano un panorama discontinuo e mutevole.
Agli oggetti in scena non vengono sovrapposti elementi figurativi. Il linguaggio della multimedialità è stato volutamente ridotto ai suoi elementi primari e astratti. I pixel diventano un pulviscolo che riveste le cose, che da forma alle forme, emblema immateriale ed estremo di un’evoluzione digitale che ha coinvolto tutti i settori, dalle pratiche progettuali a quelle comunicative. La griglia digitale si deforma quando incontra gli oggetti esposti e a sua volta li deforma ma mentre la polvere, depositandosi, vela e nasconde le forme, i pixel diventano, all’opposto, i simboli della ricerca esasperata di una sempre maggior definizione: sono la matrice, la trama e l’ordito attraverso la quale vediamo, rappresentiamo e sempre più spesso creiamo il mondo.

Design|Opera è la rappresentazione di un incontro ravvicinato tra persone e persone, tra persone e cose, tra cose e cose; mette in scena la progettualità ma anche l’imprevedibilità di questo contatto.

STRUTTURA NARRATIVA
I tre movimenti che compongono l’aria, tutte variazioni musicali ispirate al brano di Puccini, corrispondono a diversi tipi di relazioni che si instaurano tra gli oggetti esposti.

Il primo movimento introduce l’elemento della casualità. Simboleggia l’incontro con ciò che non si conosce e in cui ci si imbatte fortuitamente, con ciò che si prende e con ciò che si abbandona; è il livello meno controllato dell’inaspettato e dell’imprevisto; rappresenta la curiosità, la scoperta, l’avventura e la necessità dell’uomo di perdersi per scoprire il nuovo. Vuole parlare a quelle parti di noi che, nel corso del tempo, abbiamo smarrito e che ritroviamo solo quando, casualmente, le incrociamo.
Dopo l’incontro si stabilisce il contatto. Come nella famosa scena del film Incontri ravvicinati del terzo tipo in cui la sequenza musicale diventa forma di comunicazione con gli alieni, così l’alternanza di suoni e forme diventa il linguaggio comune che permette il dialogo.

Il secondo atto crea connessioni tra gli oggetti esposti, disegna cuciture e sinapsi. E’ una riflessione sulla forma che, nel contatto con le altre forme, si apre e si relaziona anche con lo spazio che la contiene. Nella prima parte un intreccio di linee grafiche si dirama dagli oggetti disegnando un circuito lineare di collegamenti; nella seconda parte i legami diventano meno definiti e si trasformano in un pulviscolo che si espande sul piano di appoggio.

Il terzo movimento è una riflessione sul tempo.
Inizia con la rappresentazione di uno scorrimento fluido che, come un fiume, passa e trasporta gli oggetti.
Ma l’idea di misura universale e lineare viene interrotta dall’irrompere di eventi, dal ritmo irregolare di tracciati spezzettati, dalle ramificazioni degli ipertesti, dalla rappresentazione di un tempo che procede a balzi, torna indietro, si dilata, si rapprende, si coagula, avvolge le cose, le fa crescere e maturare poi le stravolge o le abbandona. E’ il tempo del racconto multimediale, molto diverso da quello cinematografico ma con il quale condivide molti elementi primari, come ad esempio il loop, o artifici narrativi, come le dissolvenze. E’ il tempo che reinventa la sequenza, smonta visivamente gli oggetti e propone una miriade di nuove possibilità. E’ un tempo moltiplicato.

Design|Opera è una forma che va declinata al plurale.
Come un’opera lirica è fatta di momenti d’assieme, duetti, terzetti, concertati, cori ma anche di pause e raccordi.
Tra un atto e l’altro il movimento si interrompe e il video diviene unicamente fonte di luce per permettere una visione approfondita degli oggetti esposti.
Non vive senza un pubblico; è un luogo in cui si condivide un’esperienza.
E’ un crogiolo in cui si mischiano e si corrompono diversi linguaggi, materie ed elementi.
Mette in scena la molteplicità e l’ibridazione, la sinergia tra oggetti d’uso, suoni, segni, forme, emozioni che, nel loro dialogo, compongono l’opera del nostro quotidiano.

Design|Opera vuole distogliere lo sguardo dalle cose per rivolgerlo a noi stessi, all’esigenza dell’essere umano di creare, inventare, sperimentare, giocare.