INAUGURA L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO

INAUGURA L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO

L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO
“Visita guidata” dentro una poesia

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il FAI – Fondo Ambiente Italiano con il Comune di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani inaugura il primo Bene FAI nelle Marche, l’Orto sul Colle dell’Infinito, situato sull’altura che dal 1837 è intitolata a una delle più grandi poesie della nostra letteratura, L’Infinito di Giacomo Leopardi. In questo anno, in cui ricorre il Bicentenario dalla stesura della lirica, sono giunti a compimento i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex Convento di S. Stefano, in cui l’idillio è ambientato, e un progetto di valorizzazione culturale unico nel suo genere, la sfida più inconsueta e affascinante che il FAI abbia affrontato dalla sua nascita: una “visita guidata” dentro una poesia, opera d’arte immateriale per definizione.
 La “visita guidata” dentro la poesia. Il piano inferiore del CNSL è stato completamente trasformato. In questo spazio si è deciso di intervenire con un progetto architettonico e multimediale contemporaneo nello stile e nell’approccio museologico, così come nei contenuti, negli strumenti e nei linguaggi. Qui si svolge un’originale “visita guidata dentro la poesia L’Infinito”, dove la poesia è considerata come un monumento o un luogo da visitare, seppur immateriale. E’ un racconto che ripercorre i versi, provando a spiegare l’esperienza vissuta dal poeta, e poi narrata nella poesia, in maniera approfondita, ma con un linguaggio accessibile a tutti; non una parafrasi scolastica, ma una narrazione coinvolgente, che possa avvicinare tutti alla vicenda umana e poetica di Leopardi, al suo pensiero e alla sua sensibilità, massimamente riflessi in questa lirica. Il racconto si articola in un’introduzione, cui segue la lettura della poesia, e in cinque successivi “atti” che narrano il contesto biografico, l’esperienza dell’infinito sul Colle e le sue implicazioni filosofiche ed emotive, e infine descrivono la struttura della poesia, scomposta e ricomposta, nelle frasi, nelle parole e nei singoli suoni. Il testo, a cura del FAI, è stato discusso preliminarmente con diversi studiosi, membri del Comitato Scientifico del CNSL, tra cui Fiorenza Ceragioli, Fabiana Cacciapuoti e Laura Melosi, e in particolar modo con Luigi Blasucci, insigne leopardista, Professore Emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, guida fondamentale nella stesura definitiva. Il pubblico è invitato a seguire il racconto in una sequenza di spazi narrativi allestiti in maniera essenziale, caratterizzati da pareti scure su cui campeggiano 6 grandi schermi per proiezioni immersive, e da un pavimento bianco, solcato da una linea continua scura, che traccia a terra il percorso, guidando il pubblico dall’ingresso all’uscita. Il racconto è affidato alle voci di Lella Costa, voce narrante, e Massimo Popolizio, che legge alcuni significativi brani in gran parte tratti dallo Zibaldone. Le immagini che accompagnano il racconto – girate nell’Orto, nella Biblioteca di Casa Leopardi, a Recanati e nella campagna circostante – sono uno sfondo scenografico immersivo, che favorisce la concentrazione sull’ascolto. La visita in questo spazio non si esaurisce nel racconto, ma è integrata e arricchita da ulteriori contenuti e da esperienze interattive che suscitano la partecipazione diretta del pubblico, originali e sorprendenti. Un touch screen all’inizio del percorso offre, ad esempio, la libera consultazione delle traduzioni dell’infinito in varie lingue, mentre alla fine del racconto uno schermo proietta alcune interpretazioni attoriali della poesia, raccolte anche grazie alla collaborazione di Rai Teche. Al termine del racconto, inoltre, la visita prevede un’esperienza facoltativa di grande suggestione: un’installazione immersiva ispirata dalla poesia in una libera e personale interpretazione dei curatori, che intende suggerire l’impressione dell’infinito e che invita il pubblico a “perdersi” in un’atmosfera sospesa e astratta, volutamente disorientante (per cui è necessario leggere un’apposita informativa sulla sicurezza prima di entrare) e potentemente surreale, che favorisce l’attivazione di altri sensi che non la vista, come nell’esperienza vissuta e descritta da Leopardi ne L’Infinito. Un esperimento che invita il pubblico, dopo il racconto, oltre il racconto, a confrontarsi con l’esperienza dell’infinito, abbandonandosi alla riflessione individuale, alla ricerca di un infinito mentale, interiore e del tutto personale, prima di ripercorrere la stessa esperienza nell’orto, sui passi del poeta. L’esperienza in questo spazio è accompagnata dalla musica: un brano tratto da Arnold Schoenberg (1874 – 1951), Verklärte Nacht, Op. 4, eseguita da Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan, 1943.

PROGETTO ARCHITETTONICO E MULTIMEDIALE
NEO [Narrative Environments Operas]
a cura di Fabia Molteni, Cinzia Rizzo e Franco Rolle,
in collaborazione con Omar Crippa, Laura Faraci, Massimiliano Boz e
Direttore della fotografia: Filippo Chiesa

IMPIANTI MULTIMEDIALI E ALLESTIMENTO
Acuson Srl, Torino
Barberini Allestimenti Srl, Castelvecchio (PU)