26 Set INAUGURA L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO
L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO
“Visita guidata” dentro una poesia
Alla presenza del Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il FAI – Fondo Ambiente Italiano con il Comune di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani inaugura il primo Bene FAI nelle Marche, l’Orto sul Colle dell’Infinito, situato sull’altura che dal 1837 è intitolata a una delle più grandi poesie della nostra letteratura, L’Infinito di Giacomo Leopardi. In questo anno, in cui ricorre il Bicentenario dalla stesura della lirica, sono giunti a compimento i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex Convento di S. Stefano, in cui l’idillio è ambientato, e un progetto di valorizzazione culturale unico nel suo genere, la sfida più inconsueta e affascinante che il FAI abbia affrontato dalla sua nascita: una “visita guidata” dentro una poesia, opera d’arte immateriale per definizione.
La “visita guidata” dentro la poesia. Il piano inferiore
del CNSL è stato completamente trasformato. In questo spazio si è deciso
di intervenire con un progetto architettonico e multimediale
contemporaneo nello stile e nell’approccio museologico, così come nei
contenuti, negli strumenti e nei linguaggi. Qui si svolge un’originale
“visita guidata dentro la poesia L’Infinito”, dove la poesia è
considerata come un monumento o un luogo da visitare, seppur
immateriale. E’ un racconto che ripercorre i versi, provando a spiegare
l’esperienza vissuta dal poeta, e poi narrata nella poesia, in maniera
approfondita, ma con un linguaggio accessibile a tutti; non una
parafrasi scolastica, ma una narrazione coinvolgente, che possa
avvicinare tutti alla vicenda umana e poetica di Leopardi, al suo
pensiero e alla sua sensibilità, massimamente riflessi in questa lirica.
Il racconto si articola in un’introduzione, cui segue la lettura della
poesia, e in cinque successivi “atti” che narrano il contesto
biografico, l’esperienza dell’infinito sul Colle e le sue implicazioni
filosofiche ed emotive, e infine descrivono la struttura della poesia,
scomposta e ricomposta, nelle frasi, nelle parole e nei singoli suoni.
Il testo, a cura del FAI, è stato discusso preliminarmente con diversi
studiosi, membri del Comitato Scientifico del CNSL, tra cui Fiorenza
Ceragioli, Fabiana Cacciapuoti e Laura Melosi, e in particolar modo con
Luigi Blasucci, insigne leopardista, Professore Emerito della Scuola
Normale Superiore di Pisa, guida fondamentale nella stesura definitiva.
Il pubblico è invitato a seguire il racconto in una sequenza di spazi
narrativi allestiti in maniera essenziale, caratterizzati da pareti
scure su cui campeggiano 6 grandi schermi per proiezioni immersive, e da
un pavimento bianco, solcato da una linea continua scura, che traccia a
terra il percorso, guidando il pubblico dall’ingresso all’uscita. Il
racconto è affidato alle voci di Lella Costa, voce narrante, e Massimo
Popolizio, che legge alcuni significativi brani in gran parte tratti
dallo Zibaldone. Le immagini che accompagnano il racconto – girate
nell’Orto, nella Biblioteca di Casa Leopardi, a Recanati e nella
campagna circostante – sono uno sfondo scenografico immersivo, che
favorisce la concentrazione sull’ascolto. La visita in questo spazio non
si esaurisce nel racconto, ma è integrata e arricchita da ulteriori
contenuti e da esperienze interattive che suscitano la partecipazione
diretta del pubblico, originali e sorprendenti. Un touch screen all’inizio
del percorso offre, ad esempio, la libera consultazione delle
traduzioni dell’infinito in varie lingue, mentre alla fine del racconto
uno schermo proietta alcune interpretazioni attoriali della poesia,
raccolte anche grazie alla collaborazione di Rai Teche. Al termine del
racconto, inoltre, la visita prevede un’esperienza facoltativa di grande
suggestione: un’installazione immersiva ispirata dalla poesia in una
libera e personale interpretazione dei curatori, che intende suggerire
l’impressione dell’infinito e che invita il pubblico a “perdersi” in
un’atmosfera sospesa e astratta, volutamente disorientante (per cui è
necessario leggere un’apposita informativa sulla sicurezza prima di
entrare) e potentemente surreale, che favorisce l’attivazione di altri
sensi che non la vista, come nell’esperienza vissuta e descritta da
Leopardi ne L’Infinito. Un esperimento che invita il pubblico,
dopo il racconto, oltre il racconto, a confrontarsi con l’esperienza
dell’infinito, abbandonandosi alla riflessione individuale, alla ricerca
di un infinito mentale, interiore e del tutto personale, prima di
ripercorrere la stessa esperienza nell’orto, sui passi del poeta.
L’esperienza in questo spazio è accompagnata dalla musica: un brano
tratto da Arnold Schoenberg (1874 – 1951), Verklärte Nacht, Op. 4, eseguita da Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan, 1943.
PROGETTO ARCHITETTONICO E MULTIMEDIALE
NEO [Narrative Environments Operas]
a cura di Fabia Molteni, Cinzia Rizzo e Franco Rolle,
in collaborazione con Omar Crippa, Laura Faraci, Massimiliano Boz e
Direttore della fotografia: Filippo Chiesa
IMPIANTI MULTIMEDIALI E ALLESTIMENTO
Acuson Srl, Torino
Barberini Allestimenti Srl, Castelvecchio (PU)