Teatro Sociale, Bergamo
Festival della Scienza Bergamo
23 Settembre – 23 Ottobre 2005
Ambiente videointerattivo composto da tre videoinstallazioni realizzate per il festival Bergamo Scienza 2005.
Identità e percezione sono la base della ricerca di Reflèsso: l’idea che abbiamo di noi, la nostra immagine riflessa e quella costruita dallo sguardo degli altri. Quanto siamo noi e quanto sono gli altri a definire la nostra identità?
Lo spunto di riflessione è il romanzo di Pirandello “Uno, nessuno, centomila” riletto in chiave contemporanea. Le videoinstallazioni giocano con la logica e le aspettative del pubblico restituendogli diverse immagini di se stesso:
“uno”
L’installazione prende forma sulle pareti esterne di una struttura a base triangolare. Sulle tre pareti, come in uno specchio, il visitatore vede riflessa la propria immagine: più il visitatore si avvicina alla parete più il suo riflesso perde aderenza con il tempo reale, come intrappolato in un eco visivo. Il tentativo di avvicinarsi a se stessi provoca paradossalmente l’impossibilità di raggiungersi, al tempo stesso l’unico punto di vista possibile ci offre l’opportunità di osservarci con gli occhi degli altri.
“nessuno”
Una luce bianca traspare dagli spigoli verticali della struttura a base triangolare, invitando il pubblico ad avvicinarsi per vedere cosa sia custodito all’interno. Al centro, una telecamera ruota su se stessa mentre tre videoproiezioni restituiscono in tempo reale ciò che la telecamera riprende.
Lo sguardo curioso del pubblico, affacciato alle fessure, viene catturato e riprodotto sulle pareti interne, ma un piccolo particolare trae in inganno le aspettative: ognuno può vedere riprodotti sulla parete di fronte a sè gli altri visitatori, ma mai se stesso. La nostra immagine sparisce, forse solo nascosta o differita in un luogo che non è dato sapere.
“centomila”
La terza installazione è costituita da un lungo schermo orizzontale su cui è videoproiettata una moltitudine di personaggi in attesa.
Di fronte allo schermo, nove passerelle sono gli accessi tramite i quali il pubblico può avvicinarsi ai personaggi.
Quando ci si avvicina, uno dei personaggi inizia ad avanzare e quando si trova faccia a faccia con lo spettatore pronuncia una breve frase, una citazione da film e musiche sul concetto d’identità. L’effetto straniante ed ironico della videoinstallazione è dato dal fatto che i personaggi non parlano con la loro voce, ma direttamente tramite la fonte citata.