Palazzo Buonaccorsi, Macerata
Macerata Musei
21 marzo 2014
Nella monumentale “Storia delle Accademie in Italia”, Michele Maylander scrive che l’Accademia dei Catenati di Macerata è da considerarsi “uno dei più antichi cenacoli letterari d’Italia”, cui va riconosciuto un ruolo di rilievo nella rinascita culturale promossa in Italia centrale nella seconda metà del sec. XVI. Attiva ancora oggi, l’Accademia dei Catenati è tra le pochissime accademie italiane che possono vantare una continuità plurisecolare. La data di fondazione è il 2 luglio 1574, quando un gruppo di letterati maceratesi si raccolse intorno a Gerolamo Zoppio – professore di poetica, retorica e filosofia morale nell’Università di Macerata – per dare corpo ad una Accademia vagheggiata da molti anni. Il nome “Catenati” deriva dall’immagine della ”Cathena d’oro distesa dal cielo alla terra” descritta da Omero nel Libro VIII dell’Iliade, assunta come simbolo della congiunzione delle cose umane con quelle celesti, dell’attrazione che il cielo esercita sulla terra, dei diversi gradi di elevazione culturale e morale raffigurati dagli anelli d’oro della catena ascendente. L’Accademia, il cui scopo fu fin dagli inizi “lo studio delle belle lettere, delle arti ” nonché il “ragionare delle scientifiche cose”, raggiunse ben presto notevole fama, entrando autorevolmente nelle questioni linguistiche e letterarie allora dibattute, promuovendo e pubblicando opere letterarie, richiamando letterati di diversa provenienza, sviluppando rapporti con altre Accademie, agli inizi soprattutto senesi e bolognesi. Dell’Accademia dei Catenati hanno fatto parte nel tempo eminenti letterati, artisti e studiosi come Torquato Tasso (che nel 1587 sottopose personalmente al giudizio dei Catenati la Gerusalemme Liberata), Giovanni M. Crescimbeni, Vincenzo Monti, Terenzio Mamiani, Niccolò Tommaseo, Antonio Rosmini e, in anni più vicini, Lino Liviabella, Maria Montessori, Vincenzo Cardarelli, Enrico Medi, Giuseppe Tucci. Dopo un periodo di relativa inattività tra la fine dell’800 e la prima metà del ’900, l’Accademia dei Catenati ha ripreso nuovo slancio nel secondo dopoguerra per iniziativa, tra gli altri, di Ferdinando Lori, Mario Moretti, Dante Cecchi, e prosegue ancor oggi con molteplici iniziative nell’impegno di promozione culturale. La videoinstallazione sull’antica accademia letteraria maceratese dei Catenati coadiuva l’interpretazione degli stemmi presenti in sala raffiguranti le imprese di alcuni nobili eruditi. Un monolite orizzontale è posizionato nell’area della sala dove sono esposte a parete le 25 tele. La sua superficie specchiante su tutti i lati riflette le opere e i suoi contenuti insieme al resto dell’ambiente.
progetto di N!03 [ennezerotre] a cura di Fabia Molteni, Cinzia Rizzo e Franco Rolle
allestimento: Roberto Argenti