Officine Grandi Riparazioni, Torino
Urban Center
29 giugno - 12 ottobre 2008
Videonstallazioni interattive e sincronizzate
La mostra propone una riflessione sulle trasformazioni di Torino negli ultimi 30 anni. Come è cambiata la città nella sua morfologia, e come sono cambiati i modi di vivere, abitare, spostarsi, produrre. Il percorso narrativo è dedicato alla trasformazione di quattro luoghi di Torino, rivelatori delle nuove strutture sociali e condensatori di processi economici e culturali: il Lingotto, Mirafiori, le ex Ferriere oggi Spina 3, il centro storico. Un viaggio che si conclude in una stanza aperta verso gli scenari del futuro.
La mostra prende corpo all’interno di una fabbrica abbandonata in cui il tempo sembra sospeso. Le installazioni multimediali si succedono tra le colonne in ghisa delle vaste navate. Animazioni grafiche e video interattivi permettono al pubblico di avvicinarsi ai temi della mostra non come a dei dogmi ma come ipotesi falsabili, cui la curatela ha cercato di dare il massimo grado di argomentazione.
Una grande animazione proiettata a terra introduce il visitatore alla mostra, interpretando graficamente i numerosi dati sui cambiamenti della città, in modo da sottolinearne il continuo stato di movimento, proprio di una città liquida.
Altrove, è il visitatore a navigare nella storia recente della città, spostando fisicamente una lente che mette a fuoco i differenti argomenti sviluppati su di una videoproiezione sfuocata lunga quanto l’intera parete.
L’interazione prosegue in una sala che mostra le differenze tra immagini appartenenti al passato della città con il suo aspetto attuale, che viene rivelato grazie al gesto di far luce sull’immagine antica con delle comuni torce elettriche.
Mappe animate che mostrano graficamente l’evolversi dell’urbanizzazione si susseguono a percorsi sonori e a documentazioni video realizzate per più schermi sincronizzati, fino ad una video installazione che mostra le varie destinazioni d’uso del Lingotto lungo una striscia video proiettata, sviluppando paesaggi a 360°.
Nell’ultima installazione dedicata al futuro, è il visitatore che sceglie, attraverso un sistema interattivo di votazione, una delle possibili combinazioni di aspetti della città che potrebbero avvenire.